La terra è in pericolo by AA.VV

autore:AA.VV.
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
editore: Perseo
pubblicato: 1999-03-31T16:00:00+00:00

IL VERO PERICOLO SIAMO NOI

Riprendiamo la panoramica narrativa (ma il lungo articolo di Ferruccio Alessandri non è esso stesso un delizioso racconto?) per capovolgere il tema affrontato fino a questo momento, quello della Terra in pericolo, con uno dei più sinceri e originali racconti di un autore che non abbiamo certo ospitato spesso sulle nostre pagine, ma che a modo suo ha segnato un intero, lungo periodo della storia della fantascienza, Fredric Brown (1906-1972), che creò un tipo di microracconti, di pochissime righe, ciascuno dei quali ribaltava i concetti consacrati e offriva un paradosso così sorprendente in maniera così abile e geniale da produrre un effetto in parte negativo, e cioè condizionare molti lettori e critici di allora all’idea che essendo la fantascienza una letteratura d’idee, si potevano concentrare queste idee in pillole e farne dei racconti fulminanti ottenendo in pratica molta notorietà con poca fatica.

Per anni le redazioni vennero bombardate di microracconti dagli aspiranti scrittori, e le idee esemplificate in storie quali Sentinella (gli alieni cattivi siamo in realtà noi) e altre memorabili storielle vennero ripetute fino alla nausea da autori in erba che credevano di avere scoperto la formula universale del successo. Gli editors di allora, va confessato, arrivarono al punto di odiare Brown, non tanto per suoi demeriti, quanto per l’influenza che esercitava su legioni di presuntuosi e sprovveduti aspiranti autori. Naturalmente il povero Brown non c’entrava affatto, ma venne ugualmente considerato al di sotto dei suoi meriti reali.

In realtà Brown era un eccellente scrittore, autore di un paio di memorabili romanzi satirici - What mad Universe (1946) e Martians. Go Home! (1955) - e di alcuni romanzi tradizionali di buona fattura, quali Rogue in Space (1957) e The Mind Thing (1961) - apprezzato giallista, e soprattutto scrittore di novelle di media lunghezza, spesso originali, intense e commosse, che dimostravano come il suo talento fosse reale e completo. In una parola, lui poteva permettersi di sfruttare l’idea dei microracconti perché era un maestro anche nella narrativa tradizionale; i suoi imitatori no.

Questo tipico racconto browniano tradizionale mostra i lati migliori di umanità e originalità di un autore forse sottovalutato proprio a causa dell’enorme successo di una parte, più immediata e ad effetto, delle sue opere: qui il pericolo non incombe sulla Terra, se non nella fantasia dei militari, ma è la Terra a costituire un pericolo per l’intera Via Lattea. E che tipo di pericolo!

Forse l’intuizione di Brown non è così campata in aria. In ogni caso la trattazione sobria e diretta, la conclusione umana e drammatica senza sbavature o compiacimenti, la lucidità della prosa, dimostrano quale eccellente autore fosse Brown nelle sue opere di maggior spessore.

Crediamo che non ci sia occasione migliore di questo numero di Nova Sf* per fare ammenda nei confronti di un autore da noi troppo trascurato, e del quale comunque molte opere sono state pubblicate in Italia, compresa una pregevole selezione dei racconti pubblicata in due volumi da Mondadori alcuni anni or sono.

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